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Illuminazione del Duomo Illuminazione del Duomo

Committente:

Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano

Nome progetto:

Illuminazione del Duomo

Progetto di Ferrara Palladino lightscape, con Lorenzo Pica e Debora Turrici

Photo credits:

Duomo Milano:
Moritz Hillebrand

Duomo Milano interni e Museo del Duomo:
Max Pintus

La Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano è lo storico ente preposto alla conservazione e valorizzazione della Cattedrale. Istituito nel 1387 da Gian Galeazzo Visconti, Signore di Milano, per la progettazione e costruzione del monumento, si adopera da oltre 630 anni nella conservazione e nel restauro del Duomo, nell’attività di custodia e di servizio all’attività liturgica e nella valorizzazione del suo patrimonio, provvedendo al reperimento delle risorse necessarie al suo mantenimento.

La richiesta

In occasione di Expo 2015, Veneranda Fabbrica ha promosso un intervento volto a rinnovare l'illuminazione degli interni della Cattedrale, ormai datata in termini di tecnologie impiegate. A seguire, è stato previsto un intervento mirato agli esterni della Cattedrale con lo scopo principale di ripristinare la centralità che il Duomo aveva perduto dal punto di vista percettivo a causa della grande quantità di luce presente nell'ambiente circostante e ottenere un sensibile risparmio energetico.

Le difficoltà

Oltre ad essere un luogo di culto, il Duomo è un monumento a tutti gli effetti. Meta di visitatori provenienti da tutto il mondo, è un patrimonio artistico da preservare ed è stato quindi necessario minimizzare gli interventi impiantistici e installativi necessari alla messa in opera del nuovo sistema di illuminazione. Inoltre, l'impossibilità di chiudere la Cattedrale ha comportato la necessità di svolgere tutte le fasi di cantierizzazione a Duomo aperto, limitando le interferenze con i flussi di visitatori all'interno e all'esterno del monumento.

Il progetto

Interni:
obiettivo principale del progetto è stato quello di valorizzare il Monumento in tutte le sue parti, creando opportune gerarchie luminose che consentissero di percepire il gigantismo di scala e, allo stesso tempo, raccordare gli spazi in modo da armonizzarne l'intera percezione. Considerata la difficoltà di raggiungere gli apparecchi, posizionati ad altezze superiori a 30m, le scelte tecniche sono state dettate sostanzialmente da due obiettivi fondamentali: l’affidabilità e la minimizzazione degli interventi di manutenzione. Allo scopo di realizzare un sistema di illuminazione poco intrusivo, sono stati impiegati apparecchi di dimensioni ridotte - di colorazione simile ai marmi della Cattedrale - e sono stati adottati alcuni particolari accorgimenti per l’installazione: l'ingegnerizzazione di carpenterie disegnate “ad hoc” ha consentito di sfruttare i fori già realizzati per il vecchio impianto, evitando così di compromettere ulteriormente le superfici di marmo. Per l'installazione dei proiettori sui capitelli, invece, si è trovato il modo di fissare gli apparecchi d’illuminazione senza praticare fori nella struttura del capitello, realizzarndo una cerchiatura dello stesso con un lamina sagomata sulla quale è stato possibile fissare i binari elettrificati dei proiettori. L’impianto è stato suddiviso in molte accensioni in modo da poter disporre di diverse configurazioni e, quindi, di diverse scene di luce in accordo con le celebrazioni liturgiche e i vari eventi che hanno luogo nella Cattedrale.

Esterni:
obiettivo di progetto è stato quello di incrementare i valori di illuminamento sul corpo di fabbrica e sulle coperture del Duomo in modo da riequilibrare gli effetti luminosi e i rapporti luce ombra sulla chiesa e sulla piazza antistante. Il nuovo progetto di illuminazione ha previsto, inoltre, un’illuminazione mirata delle vetrate dei tre ordini - in modo da renderle ben visibili dall’interno - che si integra con un’illuminazione uniforme delle parti esterne del manufatto nella sua interezza. È stata realizzata un'illuminazione “a proiezione”, uniforme lungo tutto il perimetro della chiesa, più puntuale e accentata per la parte superiore costituita guglie e statue. Per riutilizzare le posizioni di installazione dell’impianto precedente e ridurre gli interventi necessari all'installazione dei nuovi proiettori, sono state disegnate nuove carpenterie simili per forma e dimensione a quelle esistenti. Per l’illuminazione delle guglie dell’ultimo ordine è stata realizzata una carpenteria speciale che ha consentito di far fronte alle problematiche legate alla difficoltà di raggiungere le zone di installazione, motivo per il quale in precedenza queste guglie non erano mai state illuminate.

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